Oggi sono qui per parlarvi dei film che ho visto nel mese di Novembre. Non sono stati moltissimi, ma spero vi piacciano comunque.
Il primo film è stato Outcast L'ultimo Templare.
Questo film mi è piaciuto moltissimo. Amo i combattimenti e i samurai, quindi è il mio film, non potevo perdermelo.
Trama:
L'anziano imperatore della Cina, prima di morire, nomina erede il figlio più giovane, Shing, appena quattordicenne, consegnandogli il sigillo del regno. L'altro figlio, rivendicando il trono, dapprima uccide il padre accoltellandolo, poi inizia a dare la caccia all'erede, nel frattempo fuggito dal palazzo insieme alla sorella Liu. Inseguiti e arrestati dalle numerose "guardie nere" del principe usurpatore - frattanto impossessatosi del trono - vengono liberati da un giovane, già cavaliere templare e reduce dalle Crociate, Jacob, indebolito dai continui incubi di guerra e dall'oppio. Con l'aiuto di Jacob e del suo mentore, il crociato-bandito Gallain, noto anche come il bianco fantasma, il giovane principe Shing potrà finalmente salire al trono.
Secondo film è stato Hugo Cabret.
Ve ne ho già parlato in un post apposta, quindi non mi soffermerò molto. Mi è piaciuto molto, l'ho visto o meglio rivisto subito dopo aver letto il libro.
Trama:
Hugo Cabret è un orfano dodicenne che vive nascosto in una stazione ferroviaria a Parigi degli anni trenta. Hugo viveva con il padre, morto a causa di un incendio che avvenne al museo dove lavorava. Quando muore anche lo zio con cui viveva, manutentore degli orologi della stazione, il ragazzo è costretto a controllare lui gli orologi e a rubare ciò che gli serve per sopravvivere. Di suo padre gli è rimasto un robot meccanico trovato nel museo, dove era stato dimenticato chissà per quanto tempo e che era miracolosamente sfuggito all'incendio nel quale l'uomo ha perso la vita.
Hugo instaura così un rapporto speciale con l'automa da riparare, una relazione dai risvolti misteriosi che sembra metterlo in contatto con l'anima del papà. In realtà l'automa è stato costruito dal famoso regista Georges Méliès, che ora gestisce un chiosco di giocattoli alla stazione, con cui il ragazzo entra in contatto dopo che si era fatto scoprire a rubare dal chiosco dei pezzi meccanici per riparare il robot. Méliès ha abbandonato l'attività cinematografica in quanto la guerra lo mandò in rovina e in un incidente morì un suo fidato collaboratore, di cui lui ora accudisce la figlia. Il film racconta la storia romanzata della riscoperta e del riconoscimento dell'opera di Méliès da parte delle autorità ufficiali e della critica cinematografica.
Trama:
A Seattle il giovane David Lightman, appassionato di informatica, è un abile e promettente hacker che vuole introdursi nel computer di una nota casa di videogiochi, la Protovision, che sta per lanciare una collana di nuovi prodotti. Tentando di connettersi a tutti i computer dello stesso stato in cui ha sede l'azienda, la California, il ragazzo riesce invece a raggiungere un supercomputer del NORAD studiato per rispondere ad un attacco missilistico: lo WOPR (War Operation Plan Response). Questo calcolatore, ubicato nella base fortezza di comando NORAD, valuta azioni e contromosse ad un eventuale attacco russo basandosi sull'esecuzione di numerosi giochi strategici: una volta letto l'elenco di tali giochi, David si convince di aver raggiunto la Protovision ed inizia una partita a Guerra Termonucleare Globale contro lo WOPR, partita nella quale assume il ruolo dei sovietici.
Dopo pochi minuti David deve abbandonare la connessione, ma il supercomputer ha già allarmato gli stati maggiori dell'esercito segnalando un attacco nucleare imminente, che portano lo stato della difesa (DEFCON) degli Stati Uniti d'America sempre più verso la guerra; infatti se per il ragazzo si tratta solamente di un gioco, così non è per il calcolatore che non discriminando fra realtà virtuale e realtà effettiva, continua con le proprie mosse difensive. Queste mosse si concretizzano, arrivando fino al punto di attirare l'attenzione dei russi che le considereranno come vere e proprie provocazioni, ed iniziano a loro volta a prepararsi al peggio.
Il ragazzo viene presto localizzato ed interrogato ma, al racconto dell'accaduto, nessuno gli crede; a peggiorare le cose, lo WOPR si ostina a cercarlo per continuare la partita e, all'ennesima mossa del programma, David, creduto responsabile, viene arrestato per spionaggio. Riesce a fuggire, ma deve mettersi in contatto col professor Stephen Falken, creatore del sistema, per cercare di fermarlo. Reso cinico e disilluso dalla constatazione che i suoi sforzi nel campo della cibernetica e dell'intelligenza artificiale sono stati messi al servizio dell'establishment militare, Falken da molti anni ormai si è ritirato a vita privata su di un'isola, dedicandosi alla paleontologia e allo studio dei dinosauri.
Quando tutto sembra ormai perduto David riesce a toccare l'animo dello scienziato: ricordando come la password di accesso alla backdoor dello WOPR fosse "Joshua", nome del figlioletto morto con la madre in un incidente. Il giovane chiede a Falken se permetterebbe la distruzione del mondo anche nel caso che suo figlio fosse ancora vivo. Lo scienziato si convince ad aiutare David e insieme a lui torna al NORAD, penetrando nella sala di guerra prima che l'enorme porta blindata la sigilli dal mondo esterno.
David e Falken convincono il generale Beringer, capo di stato maggiore delle forze armate, ad attendere i primi impatti prima di ordinare ritorsioni, certi che i tracciati missilistici e di bombardieri sovietici che gli schermi del NORAD mostrano in avvicinamento siano in realtà frutto della partita giocata da David. Nonostante l'immenso rischio che ciò comporta, il generale Beringer acconsente e, mentre gli schermi della sala riportano la distruzione totale di numerose basi e installazioni militari, il contatto radio diretto con gli obiettivi accerta che essi sono del tutto integri.
La situazione sembra risolta, ma la stessa esclusione del fattore umano, caldeggiata dagli ingegneri informatici, sembra rivoltarsi contro i suoi ideatori: lo WOPR prepara comunque la contromossa e, grazie al collegamento diretto coi silos missilistici, non ha bisogno altro che di usare un algoritmo brute force: inizia cioè a inviarvi tutti i codici possibili, dato che uno di essi è sicuramente quello giusto.
A pochi istanti dal lancio dei missili tuttavia è David a salvare la situazione, ordinando al sistema di giocare a Tris contro se stesso: le partite si arrestano l'una dopo l'altra in situazione di stallo e a quel punto Joshua avvia una simulazione di guerra dopo l'altra, tralasciando così la ricerca dei codici di lancio, che peraltro aveva già trovato. Dopo aver ottenuto anche qui una sequenza di risultati identici: "Vincitore: Nessuno", apprende finalmente che in certe situazioni:
« L'unica mossa vincente è non giocare. »
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Joshua interrompe così la partita e, riconosciuto il suo creatore, lo invita a giocare una partita a scacchi.
Il post è finito, spero vi sia piaciuto. Grazie di aver letto anche oggi!!
A presto!!
A presto!!
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