sabato 4 novembre 2017

La straordinaria invenzione di Hugo Cabret

Ciao a tutti!
Oggi sono qui per farvi una recensione a me molto cara. Ho desiderato leggere questo libro da tanto tempo e finalmente l'ho fatto! Si tratta del libro La straordinaria invenzione di Hugo Cabret di Brian Selznick.
Ho visto il film da piccolina e mi è piaciuto un sacco!
Il libro non è stato da meno. C'è mistero, cinema che io amo tantissimo, c'è invenzione e i personaggi sono tutti fantastici!
Mi è piaciuto un sacco! Per non parlare dei disegni, magnifici!
Ma adesso arriviamo alla trama:
Il giovane Hugo Cabret ha già perso la madre e il suo unico affetto è il padre, orologiaio che lavora anche in un museo. Un giorno il signor Cabret ritrova nel museo un automa meccanico rotto e arrugginito che crede essere capace di scrivere (ha una penna in mano) e decide di provare a ripararlo. Anche Hugo si appassiona molto al robot, ma il padre muore improvvisamente in un incendio al museo, e Hugo va a vivere alla stazione con lo zio Claude, anche lui orologiaio e addetto agli orologi della stazione. Lo zio gli insegna come lavorare agli orologi della stazione per controllarli e a rubare per vivere, poi lo abbandona. Hugo va alle rovine del palazzo del museo dove il padre lavorava, ritrova e recupera l'automa e un taccuino su cui il padre prendeva appunti su come ripararlo e poi torna alla stazione. Nel cercare di riparare l'automa, scopre che il padre ha modificato alcuni ingranaggi, forse per cambiare il messaggio che il robot poteva scrivere. Desideroso di scoprire il messaggio del padre, Hugo ruba molti ingranaggi da un chiosco di giocattoli meccanici alla stazione, gestito da un vecchio signore che poi si scoprirà essere il grande regista Georges Méliès. Costui, quando lo scopre, gli porta via il taccuino e minaccia di bruciarlo, portandoselo a casa. Il ragazzo lo segue, e arrivato sotto la casa di Méliès, intravede dalla finestra una ragazzina, così getta un sasso contro il balcone per richiamarne l'attenzione, e la ragazza, di nome Isabelle, si affaccia e poi scende. La ragazza, figlioccia di Méliès, promette a Hugo che farà in modo che il padrino non bruci il suo taccuino, eppure l'indomani Georges mostra a Hugo un fazzoletto pieno di cenere del taccuino. Hugo, disperato, torna nel suo rifugio, ma riceve una lettera che gli dice di recarsi nella libreria della stazione e che il suo taccuino non è stato bruciato. Nella libreria incontra Isabelle e fa conoscenza con Étienne, un ragazzo amico di Isabelle che lavora al cinema. Étienne dà a Hugo alcuni soldi e con questi Hugo si compra un libro di trucchi di magia. Intanto Hugo inizia a lavorare per Georges, che gli fa pulire il chiosco e riparare tutti i giocattoli a cui il ragazzo ha rubato dei pezzi, con la promessa di ridargli in cambio il taccuino. Hugo inoltre si appassiona al cinema (prima che il padre di Hugo morisse portava sempre il figlio al cinema per il suo compleanno) perché Étienne lo fa entrare gratis a vedere i film, fino a quando il proprietario del cinema se ne accorge e lo licenzia. Isabelle trova il taccuino a casa del padrino e ruba una collana della moglie di Georges a cui c'è attaccata una piccola chiave a forma di cuore. Il taccuino però non serve a Hugo, visto che il ragazzo riesce a riparare da solo l'automa. Il giorno dopo Georges crede che sia stato Hugo a rubargli il taccuino e lo scaccia arrabbiato. Hugo ha rubato la collana con la chiave perché ha capito che è quella la chiave del robot (ha visto la toppa a forma di cuore). Isabelle insegue Hugo fino al suo rifugio e i due attivano l'automa con la chiave. L'automa però non scrive, ma traccia delle linee e disegna un'immagine del film Viaggio nella Luna di Méliès.
L'automa, finito il disegno, lo firma col nome di Georges Méliès, quindi Isabelle crede che appartenga al padrino (non sapendo chi il padrino veramente è stato) e fugge credendo Hugo un bugiardo. Hugo prova a inseguirla, stupito che il messaggio originario dell'automa sia stato creato dal vecchio Georges e che suo padre non sia intervenuto per modificarlo. Arrivati al palazzo di Méliès, Isabelle chiude la porta del palazzo non notando che le dita di Hugo sono dentro la fessura. Hugo, ferito alle dita, viene accolto dalla moglie di Méliès, mentre il marito non è ancora arrivato a casa perché sta chiudendo il chiosco. La moglie fascia le dita di Hugo. I due ragazzi aprono di nascosto una scatola dove ci sono dei disegni di famosi film, tutti firmati Georges Méliès, ma Isabelle cade con la scatola e si ferisce a un piede. Georges entra proprio in quel momento e si sente male a vedere quei disegni, che rievocano in lui i fantasmi del passato. La moglie del cineasta vuole che Hugo e Isabelle restino nella sua casa, ma Hugo, nella notte, fugge e va al chiosco di giocattoli di Méliès. Il giorno dopo passa alla libreria per cercare dei libri sui primi film mai girati, e il libraio gli dice che li può trovare alla biblioteca dell'Accademia Cinematografica. Hugo ci va e lì incontra Étienne, che gli fa vedere dei libri sulla storia di Georges Méliès. Hugo dice a Étienne che il cineasta è ancora vivo e vegeto (lo si credeva morto da tempo) e invita Étienne e il suo professore René Tabard, autore del libro, a venire a incontrarlo. Hugo va poi da Isabelle, che si trova al chiosco di giocattoli, le riferisce le sue scoperte e la porta su all'orologio principale per farle vedere il panorama. Hugo teme che, non potendo controllare gli orologi a causa della sua mano ferita, l'Ispettore Ferroviario, suo nemico da sempre, vedendo gli orologi fermarsi, indaghi sul guardaorologi e lo scopra, arrestandolo per tutti i furti che ha compiuto e mandandolo in un orfanotrofio. Arriva il giorno della visita di René, che scopre che Méliès, creduto da tutti morto, in realtà è vivo. A quel punto Méliès racconta la propria storia: la guerra ha fatto andare in rovina il cineasta e in un incidente d'auto erano morti un suo fidato assistente operatore, il padre di Isabelle, e sua moglie, l'unica sopravvissuta era la figlia. Méliès, disperato, fu costretto a vendere le sue pellicole a una ditta che le trasformò in tacchi per scarpe, con i soldi guadagnati comprò il chiosco dei giocattoli e si ritirò con la moglie con la promessa di non raccontare mai a nessuno, neppure a Isabelle, la sua vita precedente. Dopo aver raccontato la sua storia, Georges chiede a Hugo di portargli l'automa. Hugo però, mentre è sul percorso, ruba del latte e l'Ispettore Ferroviario lo vede e lo insegue, riuscendo a catturarlo e a portarlo nella piccola prigione della stazione, ma Hugo riesce a fuggire. Riesce ad arrivare al suo rifugio, ma l'Ispettore Ferroviario sfonda la porta distruggendo per sempre l'automa. Hugo, durante la fuga, finisce sui binari mentre è in arrivo un treno, venendo salvato da Georges e Isabelle, i quali raccontano all'Ispettore Ferroviario che Hugo è stato l'orologiaio durante questo tempo, e non suo zio, che era morto in fondo a un fiume. Alla fine Georges adotta Hugo e lo fa diventare un illusionista con il nome di professor Alcofrisbas, illusionista che crea un automa che è in grado di scrivere e disegnare la sua storia, quella che il lettore ha appena terminato di leggere.


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Fantastico libro! Se amate il cinema e le avventure, non potete perdervelo!
Grazie di aver letto anche oggi!!
Ci vediamo presto!!!

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